lunedì 8 febbraio 2010

Suor Angela Bertelli: il sorriso di Dio

Ho conosciuto suor Angela Bertelli, saveriana missionaria, nativa di Carpi (MO), la scorsa estate ad una vacanza con CL. Ha portato la sua testimonianza riguardo la missione. Ciò che mi ha colpito però di lei, prima ancora delle sue parole, sono stati i suoi occhi e il suo sorriso, costantemente pieni di una Gioia misteriosa, ma davvero grande e con una fortissima attrattiva su di me, al punto che ho desiderato da subito avere uno sguardo come il suo.
Infermiera e fisioterapista diplomata, dal 2000 si trova in Thailandia per compiere la sua missione in mezzo ai più poveri e dimenticati della società, negli slums di Bangkok (luoghi al pari delle favelas sudamericane). Da due anni lì è nata una casa di accoglienza per bambini disabili e le loro madri, chiamata "Casa degli Angeli".
Suor Angela nel 1995, mentre era in missione in Sierra Leone, fu anche rapita dai ribelli, rimanendo prigioniera per 56 giorni.

Più di ogni nota biografica, vorrei che fossero le sue parole e soprattutto il suo volto - così palesemente pieno di Gesù da essere anche stato scelto per gli spot dell' "8 x mille" alla Chiesa Cattolica - a parlare, a testimoniare la Grazia di Cristo che passa Presente ogni giorno attraverso di lei.


Video-documentario "8 x mille":




Video: "Suor Angela Bertelli dalla Sierra Leone a Bangkok"

Video spot "8 x mille":



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Dal sito della Diocesi di Carpi:
La mia vocazione 
"Credo che la prima chiamata alla missione che ho avvertito sia stata la voce della gente
che soffriva e che non mi lasciava tranquilla.
Appena adolescente non sapevo cosa fare del garbuglio di sentimenti che sentivo dentro e
partire non sapevo cosa volesse dire, tanto più che la mia famiglia è cresciuta in campagna: a
S. Croce prima e poi Gargallo e da ultimo a Carpi.
Avevo avuto occasione di ascoltare le testimonianze dei missionari che tornavano e
mi avevano colpito ... potere aiutare chi è povero ed è nella sofferenza, senza neppure il minimo indispensabile, mi pareva ancor prima di tutto un fatto di giustizia, distribuzione equa delle possibilità che ci sono date.

E’ stato solo il contatto col Centro Missionario prima e poi con una religiosa che mi ha fatto intuire la differenza tra DARE un aiuto, condividere dei beni, delle capacità, del tempo e DARSI al Signore per la missione.
La prima forma del DARE QUALCOSA è di chi ancora si percepisce padrone della propria vita e doni e ne fa quello che vuole e ne da in misura che vuole lui come persona come se fosse cosa propria e molto spesso a tempo limitato pur con tutta la più buona volontà e ispirazione divina.
La seconda forma, quella del DARSI, DARE SE STESSI, è apparentemente ed esternamente uguale ma radicalmente diversa: è render-si, arrendere se stessi, consegnarsi come Gesù a Dio Padre perchè Lui faccia di noi quello che vuole e faccia di noi (che riceviamo tutto in dono, che siamo Dono Suo) il Suo Dono a chi Lui desidera, soprattutto ai poveri, ai piccoli e a chi soffre, suoi prediletti da sempre.

A quel punto intuii come un fulmine a ciel sereno il perchè non ero mai contenta fino in fondo pur nella frenesia di tante iniziative in cui mi coinvolgevo per aiutare gli anziani, disabili, ammalati ... fino al corso di infermiera e alla rinuncia del posto come ragioniera o allo studio di musica. Stavo già dando tutto ma sentivo che NON BASTAVAANCORA... che altro avrei potuto escogitare? Ma il Signore mi dava la risposta in una domanda discreta e diretta del nostro amato Vescovo Mons. Artemio che ci ha lasciati:
“vorresti dedicare la tua vita a Gesù se ancora non sei impegnata con qualcuno? ... non devi rispondere subito .. sei libera e se vorrai fammi sapere ma non sentirti obbligata ...”.

Eravamo nella cappellina del Vescovado ... avevo 19 anni ... non capivo nulla di vita religiosa ... stavo studiando da infermiera e pensavo di farmi il passaporto per andare in Africa come volontaria o di aprire con una amica un centro per tossico. L’amica si sposò,
il passaporto scadeva, un desiderio in fumo? Chiedo aiuto ad un sacerdote in quell’inquietudine interiore che non aveva pace, mi invita a pregare la Madonna per un aiuto, vado al Santuario della Madonna dell’Aiuto a S. Croce che mi ha visto nascere e alla Chiesa di Quartirolo intitolata a N.S. della Neve. Nella mia parrocchia di S. Bernardino invoco la Madonna Pellegrina e S. Teresa patrona delle missioni la cui statua è appena stata insediata nella cappellina dove quotidianamente vado per l’Eucaristia.
Da li’ a poco, quasi “per caso”, conosco le Missionarie di Maria - Saveriane in abito laico esclusivamente Missionarie, nello Spirito della Onnipotenza Misericordiosa del Signore e del dono totale di sè a Dio come Maria per la Missione.
Decido in fretta, poche settimane e sono già con loro.
Travagli con la famiglia (trasformati poi in ciò che chiamerei miracolo di conversione di ciascuno), ostacoli, dispiaceri, incomprensioni ... nulla serve a fermare il Signore che lavora.
Il resto è storia: America:New York, Africa: Sierra Leone e il rapimento, ritorno in America, la morte del Babbo e ritorno in America, chiusura della missione in Sierra Leone e nuova partenza per l’Asia:Thailandia.
Gioie, dispiaceri, fatiche e adattamenti vari, partenze e ritorni, distacchi e nuoveamicizie, camminate nel buio interiore e Luce.
Chi avrebbe previsto tutto questo fino a sentirsi ubriachi come la piccola pallina di cui S. Teresa dice Gesù ama usare per gioco come e dove e quando vuole?! Provassi a riassumere la vocazione missionaria dovrei dire che è la INDICIBILE GRAZIA di trovare “il Tesoro Gesu’” e rinunciare a tutto per Gesù, accettare tutto per Gesù, avere Gesù come “il Tutto”, “l’Unica cosa che conta”, e “non volere avere” altro regalo per gli altri che
Gesù in noi. Gesù unico nostro “Bagaglio”, “Tunica per coprirci”, “bastone che sostiene il viaggio”, “Medicina che cura”, “Amore che ci avvolge, sostiene e accompagna sempre“, “Pane da distribuire per sfamare”, “Acqua che disseta noi e gli altri”.

GESU’: basterebbe solo questo Nome e ciò che a noi è impossibile, accade e fino ai confini della terra arriva “La Buona Notizia dell’Amore di Dio”."

Documento: Lettera di suor Angela per la Pasqua: "La fisioterapia del cuore"

2 commenti:

  1. grazie Suor Angela!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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  2. Penso si possa sintetizzare dicendo che le vere Donne e veri Uomini, grazie a Dio ci sono ancora, a testimoniare l'incontro fatto. E questo se è possibile in certi ambienti come quello in cui vive suor Angela, è possibile anche nel nostro quotidiano. Grazie!

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