segno di una profezia, di una promessa, nascosta sotto l'apparenza dell'oggetto
incontrato.
Per esempio, la nave è per me segno; essa porta in sè un segno salvifico, e perciò io dico che amo una nave qualsiasi, qualsiasi nave - battello o petroliera.
Quando a Brindisi ho visto l'Heleanna (piroscafo-traghetto per la Grecia, incendiata cinque anni fa, e tutt'ora ancorata fuori del porto di Brindisi) - quando l'ho vista bruciata, morta, è subito scattata dentro di me la dinamica creativa. La morte dell'Heleanna era come la mia morte che io dovevo a tutti i costi redimere - redimere cioè secondo il dono redentivo che Dio mi ha dato - che è quello dell'artista.
La nave in sè non è valore. Senza il segno che il creato comporta per tutti - e per ciascuno secondo la propria realtà - è soltanto cosa.
Bisogna, in qualsiasi soggetto, partire dal segno che la nave risveglia di sè come Presenza in me, perchè è questa Presenza nella mia esistenza che io dipingo, e non la nave stessa.
Eppure, e bisogna dirlo subito: ho detto che io amo la nave. Che significa: "io amo la nave"?
Io, sì, posso amare la nave, ma da questo amare nascerebbe poca cosa. Come abbiamo detto: " una cosa in sè non può suscitare l'amore". Invece, in quanto la nave reca o consiste di un segno profetico della mia vita, io devo riconoscere che non sono io ad amare, ma è la nave stessa, come portatrice di un segno del mio destino ultimo, che ama me, e nella quale io sono amato.
La nostra consistenza non sta nel nostro amare, ma nel nostro essere amati da un altro che ci costituisce, che ci rivela il nome.
L'amore di Cristo è la nostra consistenza in tutto e in tutti coloro che incontriamo.
Questo è il nostro nome. Questo è il nome che ogni oggetto incontrato promette e che nel dipingere il quadro io riscopro. Non è allora che io dipinga ciò che amo - anche se mentre dipingo io sento che è così, essendo tutto preso da un amore, una passione dentro la cosa che in me sta diventando immagine.
Riconosco invece che in realtà io dipingo il mio essere amato da un altro in quella cosa che dipingo."
William Congdon
Esistenza- viaggio di un Pittore
ed Jaca Book 1974
Immagine: Resti (della nave incassata) - W.Congdon, 1997
Esistenza- viaggio di un Pittore
ed Jaca Book 1974
Immagine: Resti (della nave incassata) - W.Congdon, 1997
Bell'articolo. Posso avere maggiori informazioni sul quadro? edorimini@hotmail.com
RispondiEliminaCerto, ti scrivo subito sulla mail! :)
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