La parola esperienza indica l'avvenimento del processo che porta all'affermazione, alla realizzazione di sé, cioè alla maturità. Se il contenuto della nostra compagnia, intenzionale e pratico, non diventa esperienza, allora non viene assimilato, cioè non fertilizza e non rende frutto la nostra vita; perciò dopo cinque anni siamo come prima, soltanto bardati, se non soffocati, da un cumulo di schematiche espressioni e di pratiche acquisite8.
L'esperienza è il centuplo adesso, perché «il centuplo o è adesso o non sarà neanche domani, perché il centuplo è il di più di verità su quello che sto facendo [...] in base all'ideale che la compagnia mi dà, [...] cioè Cristo»9.
La presenza nell'ambiente non è dunque l'affanno per le iniziative o per l'organizzazione,
la presenza sorge come un'umanità cambiata: la presenza è qualcosa che perturba la situazione attraverso una perturbazione presente nella nostra vita. È perché qualcosa che mi perturba che io cambio, e questo mio cambiamento perturba la situazione in cui mi trovo. Presenza è il gusto con cui viviamo la nostra esperienza di fede. Ma la nostra esperienza di fede non si può vivere nella stratosfera: ecco perché la presenza è la conversione nel lavoro.10
don Ciccio Venturino
da:Luigi Giussani La virtù dell'amicizia ed.Marietti
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