Smascherare gli idoli che ci divorano di dentro e alla fine ci fanno rimanere soli: l’egoismo, l’orgoglio, la superiorità, il menefreghismo.
Dobbiamo ritrovare la nostra dimensione di uomini e donne capaci di amare con tenerezza, con bontà, con misericordia.
Tutti desideriamo una persona che ci voglia bene, con cui costruire un’amicizia che sappia dare la vita, ma se non dichiariamo con semplicità chi siamo, ci si vive accanto senza conoscersi, senza amarsi.
Il dialogo è uno strumento indispensabile per ogni rapporto, per imparare ad amare occorre imparare a dialogare, a conoscersi nella verità.
Senza la possibilità di comunicare ci si sente soli e abbandonati, senza dialogo manca una delle condizioni fondamentali per un rapporto buono, duraturo, amoroso.
Come possiamo dire di amare la moglie, la ragazza, i figli, un amico, un anziano se non coltiviamo il confronto tra le persone?
Se qualcuno zittisce chi gli sta parlando, costui non ha capito niente della vita del cuore, è uno a cui manca la libertà di dentro.
Chi non vuole far scaturire l’amore del cuore non può dire di amare.
La grandezza di una persona si misura dall’amore che sa donare, un amore concreto, che ti fa uscire da te stesso, che ti rende dono per gli altri.
Un’amicizia ha bisogno di comprensione, di accoglienza, di gratuità, di costanza, di fedeltà; saremo capaci allora di giudicare meno, di non considerare le cose solo dal nostro punto di vista, di scoprire gli altri nella loro unicità. Tanti di noi hanno paura di cambiare il loro cuore di marmo con un cuore di carne.
Temiamo di scoprire che possediamo un cuore che batte, che soffre, che ama, che gioisce, che piange.
Chi ha il coraggio di lasciarsi guarire dall’amore di Dio, che apertamente si dichiara dalla sua parte, è capace di grandi gesti di solidarietà, di amicizia, di amore.
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