Cari amici, questa sera sono stato piú tempo del solito a guardare i miei bambini ammalati, e in particolare il piccolo Victor. Da quando è nato è steso sul suo lettino. Non parla, non vede, non ascolta. Sembra assente totalmente dalla realtà. In tutto dipende da un altro. Non ha la scatola cranica mentre i suoi occhietti da tempo sono scoppiati. Può essere mosso solo su due posizioni: dritto con la pancia in su e ogni tanto delicatamente su uno de due lati. Le piaghe da decubito, momento per
momento trattate, insieme ad un gemito sottile che lo acompagna che danno il quadro fisico, quello che vediamo di lui. Eppure Victor è molto, infinitamente di più. È l`evidenza clamorosa della vibrazione dell`Essere. Lo guardo commosso, lo accarezzo `perche lui c`è, esiste. C`è, esiste! Che stupore sento in me guardando l`essere che vibra in ogni particolare del suo corpo martoriato. Victor c`è, essiste, vive. Ogni volta che mi avvicino m`impatta la bellezza dell`essere un frammento di secondo che Lui è fatto, è fatto come me in ogni momento. La sua bellezza e quella dell`essere, del suo essere quasi ingabbiato in un corpo apparentemente deforme eppure tempio dello Spirito Santo. Lui, credo mi conosca per i baci, la tenerezza, ma sopratutto perché sia lui che io esitiamo, ci siamo, e siamo come “Tu che mi fai”. Il valore della sua vita, come quella del mio figlio Aldo e di Mario sta nell`essere che posso contemplare da subito riconoscere sono come me relazione con l`infinito. Molte volte penso guardandoli, cosí “deformi” per il mondo perchè la cultura di oggi non riesce piú a coglire l`essere, ciò che essiste sulla sua profondità. Sono tante coppie che quando aspettano un figlio, più che essere commosi fino alle lacrime per il fatto che c`e, sono preoccupate per come è, come sta o se è maschio o femmina. Che bestemmia! Prima dell`ecografía c`é la commozione per l`essere. Quella commozione che qualunque sia l`esito dell`ecografía non puó non crescere facendoci vibrare perché il Mistero si é reso manifesto. Quale grazia per me, per voi il mio Victor, sacramento dell`essere che lo crea in ogni momento. É un sabato sera, ma non riesco a staccarmi da Victor, e da Aldo e Mario. Victor respira affannosamente, gli ho fato una carezza e lui ha stretto i suoi piccoli pugni. Dalla nascita sembra assente dalla realtá eppure lui é nel cuore della realtá La bellezza di queste creature sta solo nel fatto che ESISTONO!
Ed esistono perche un Altro prima di formarli cosí nel seno della loro madre ha pronunziato il loro nome. Capite allora che razza di miracolo l´esistere, che razza di commozione suscita in me l`essere di ognuno.
Guardando loro non posso che essere grato per ció che mi unisce a loro. L`essere e l'essere fatto adesso. Auguro a quanti aspettano un figlio di avere questa posizione adorante e commosa e non la commosa e non la preoccupazione egoista di come sará perche non accada che scomponga i nostri progetti che niente hanno a che vedere con l`essere e, quindi con il disegno di Dio su ognuno di noi. Pensate che differenza abissale passa fra il guardare un malato, un lebbroso come quello que ho nella cappella del Santíssimo con questi occhi fissi sull`essere a guardare gli stessi solo nel loro aspetto fenomenico! Senza questa posizione che senso avrebbe la vita e il nostro vivere quotidiano?
P. Aldo
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