Nel 2005 Saverio Gaeta ("Famiglia Cristiana", "Il Timone", "Jesus") e Padre Livio Fanzaga (direttore di Radio Maria) hanno scritto un libro dal titolo "La firma di Maria".
Al centro di questo libro-intervista fra Padre Livio e Gaeta c'è la ricerca e l'approfondimento del "filo rosso" che collega fra loro le varie apparizioni di Maria, al punto da comporre sulla mappa dell'Europa una grande "M" che sembra rappresentare il suo amorevole manto di protezione contro il male che oggi minaccia l'Occidente.Ecco l'immagine della mappa che meglio spiega quest'idea, venuta a Gaeta.
* 1846 - La Salette (Francia)
* 1858 - Lourdes (Francia)
* 1871 - Pontmain (Francia)
* 1876 - Pellevoisin (Francia)
* 1917 - Fatima (Portogallo)
* 1932 - Beauraing (Belgio)
* 1933 - Banneux (Belgio)
* 1947 - Roma (alla grotta delle Tre Fontane)
* 1953 - La lacrimazione a Siracusa (Italia)
* 1981 - Medjugorje (Bosnia-Herzegovina)
Di seguito, vi proponiamo una parte della trascrizione della presentazione del libro, andata in onda su Radio Maria:
PADRE LIVIO – Cari amici, questa sera vorrei presentarvi il libro La Firma di Maria, un libro intervista realizzato dal giornalista Saverio Gaeta e dal sottoscritto.
Si tratta di un libro che abbiamo realizzato insieme perché riflettendo sulle apparizioni della Madonna in questi ultimi due secoli a partire da Parigi con la apparizione a Rue du Bac nel 1930 fino ad oggi ci siamo chiesti se fosse possibile individuare un piano di Maria che si è sviluppato in questo tempo della modernità, un piano di amore e di misericordia.
Infatti non dobbiamo dimenticare che quando la Madonna appare non è mai per preannunciarci sciagure bensì per aiutarci in momenti difficili. Le sue apparizioni sono sempre un segno di grazia e aprono il cuore alla speranza e a uno sguardo di fiducia per quanto riguarda il futuro.
Saverio Gaeta ed io abbiamo dunque riflettuto su questa realtà delle apparizioni mariane che si sono concentrate in questi ultimi due secoli in Europa. Ciò non significa che non ci siano state apparizioni mariane anche altrove, ma queste sono state piuttosto locali – come ad esempio a Kibeho in Africa – e non di risonanza universale come quelle avvenute in Europa. Per cui ci siamo chiesti per quale motivo la Madonna ha voluto fare dell'Europa il continente della sua predilezione.
A questo abbiamo cercato di dare una risposta, prima di tutto presentando ogni apparizione nella sua peculiarità, nel suo messaggio e nel contesto storico in cui è avvenuta, ma non c'è dubbio che in questi ultimi due secoli si dipana un piano materno di Maria che ha una sua strategia. Saverio Gaeta si è reso conto che se noi puntiamo sulla cartina dell'Europa le località delle principali apparizioni mariane e le uniamo tra loro con una riga tracciamo una "M" che si stende sull'Europa. Da questo deriva il titolo del libro: La Firma di Maria. È come se la Vergine Maria avesse messo la sua firma sull'Europa. Saverio, come ti è venuta questa idea?
SAVERIO GAETA – Buona sera a tutti gli ascoltatori. È ovvio che la scelta di mostrare in questa maniera le apparizioni non deriva da me. Vorrei ricordare questa citazione che mi è sempre molto piaciuta: "il caso è il nome che Dio e la Madonna si danno quando vogliono essere un pò anonimi e mascherare la Provvidenza". Ed è evidente che queste singole apparizioni non sono eventi casuali, anzi. Le potremmo chiamare anche le "dodici stelle di Maria", facendo riferimento alle dodici stelle della bandiera d'Europa. Quando fu scelta quella bandiera – ormai 50 anni fa – non erano 12 i paesi che facenavo parte dell'Europa, ma fu scelto un numero simbolico che è poi quello dell'Antico Testamento delle 12 tribù d'Israele (e dunque dell'antica alleanza), ma anche i 12 apostoli del Nuovo Testamento. Le "dodici stelle" su sfondo blu sono il simbolo mariano che deriva proprio dalla Madonna della Medaglia Miracolosa, cioé dalle dodici stelle che incorniciavano la Madonna di Rue du Bac.
A me è dunque venuto in mente di segnare sulla cartina le 12 apparizioni che abbiamo nominato e ho visto che usciva una «M», un po' come si fa con quei giochi che vengono pubblicati sui settimanali di enigmistica. Non credo si tratti di un qualcosa di casuale, bensì credo che risponda a quel piano di Maria che tu indicavi, e che intende proteggere questo nostro continente di antica cristianità che per secoli è stato fedele al Cristianesimo ma che negli ultimi due secoli, in particolare dalla Rivoluzione Francese in avanti, sembra aver perso questo segno. E sappiamo bene come anche il fatto di non aver inserito le radici cristiane nella Costituzione Europea sia un fatto significativo in tal senso. Proprio in questa chiave sono venito ad intervistarti.
PADRE LIVIO – Padre René Laurentin spreca pagine per dire che bisogna fare attenzione a non collegare fra loro le apparizioni mariane e che ognuna ha un suo significato specifico. Certamente sono d'accordo con lui per quanto riguarda il fatto che ogni apparizione ha una sua peculiarità, un suo messaggio e che la Madonna si presenta con vestiti diversi e con simbologie diverse, ma la Madonna stessa a Medjugorje ha detto di essere venuta a Medjugorje per realizzare un piano che era iniziato a Fatima. Quindi è giusto a mio parere parlare di un filo rosso che unisce queste apparizioni.
Se vogliamo trovare dunque degli elementi che ci aiutano a capire che esiste un piano di Maria, credo sarebbe importante far riferimento a San Luigi Maria Grignon de Montfort. Costui, all'inizio del 1700, fu il profeta di quel periodo che lui chiamava "gli ultimi tempi". Questi tempi però non vanno intesi come i tempi della fine del mondo, bensì come quei tempi particolari di grande epifania di Maria in cui gli apostoli di Maria avrebbero affrontato il dragone infernale con la spada della Parola di Dio, con la mortificazione, con in mano la croce nella mano destra e il rosario nella mano sinistra: noi riconosciamo tra gli apostoli di questi ultimi tempi il grande Papa Giovanni Paolo II.
Il Monfort aveva profetizzato che questi ultimi tempi sarebbero stati prossimi, però – per caso della sorte – il suo libro finì rinchiuso in un baule e venne alla luce soltanto nel 1842, quindi ben 12 anni dopo l'apparizione del 1830 a Parigi e nel momento in cui erano già iniziati i tempi di Maria.
A me ha sempre fatto molto impressione come Jean Guitton, grande credente, filosofo e accademico di Francia, molto sottile dal punto di vista razionale, si chiedesse nel suo libro dedicato alla Medaglia Miracolosa se a Parigi non fossero già iniziati con questa apparizione i tempi escatologici di cui parla il Monfort. Per "tempi escatologici" non si intende però la "fine del mondo", ma – come abbiamo già detto – un tempo particolarmente intenso di lotta tra bene e male.
Io credo che queste 12 apparizioni vadano collocate in quei tempi che il Monfort chiama "gli ultimi tempi" e che la Madonna a Medjugorje chiama "il suo tempo" («questo tempo è il mio tempo», messaggio del 25 gennaio 1997). Questo è dunque quel filo rosso che unisce tutte queste apparizioni: si tratta dei tempi di Maria, della sua presenza, degli apostoli di Maria e della sua vittoria.
SAVERIO GAETA – Io aggiungerei a quello che hai detto che la scelta di queste 12 apparizioni non è stata una nostra scelta, ma abbiamo individuato quello che la Chiesa Cattolica, o a livello centrale romano o a livello periferico dei vescovi diocesani, ha ritenuto essere autentiche. Sono le 12 apparizioni che sono ritenute effettivamente il segno della presenza di Maria tra noi, anche se le ultime due, ossia Civitavecchia e Medjugorje, non fanno parte di questo riconoscimento per un motivo molto pratico: a Medjugorje le apparizioni sono tutt'ora in corso e la Chiesa ha difficoltà ad approvare una apparizione quando ancora non è conclusa per il semplice fatto che teoricamente domani un messaggio potrebbe non essere in linea con il resto dei messaggi e pertanto la Chiesa solitamente preferisce far passare un certo tempo dalla chiusura delle apparizioni prima di prenderle in esame.
Allo stesso modo la Chiesa non può approvare Civitavecchia fintanto che non approverà Medjugorje. Ciò accade perché il riconoscimento di Civitavecchia, dove ha lacrimato una madonnina proveniente da Medjugorje, rappresenterebbe una sorta di approvazione implicita anche delle apparizioni di Medjugorje.
Queste ultime due manifestazioni non sono dunque approvate formalmente, ma il numero dalle conversioni, dei matrimoni recuperati e delle grazie che hanno ricevuto i fedeli che vanno in pellegrinaggio in questi luoghi costituiscono forse la testimonianza più concreta della veridicità di questi fatti.
Dal punto di vista cronologico, poi, con la recente morte di Suor Lucia di Fatima, ci troviamo esattamente nel momento in cui da Rue du Bac (1830) a Fatima (1917) e da Fatima alla morte di Suor Lucia (2005) intercorre la metà del tempo, ossia 87 anni. Quello che è successo a Fatima, e di cui Suor Lucia è stata testimone, è stato come uno spartiacque in un momento della storia in cui vi è come una parabola che si sta completando a Medjugorje (dove la Vergine avrebbe detto: «Sono venuta a Medjugorje per completare quello che ho iniziato a Fatima», messaggio del 25 agosto 1991).
Cosa ci aspetta per il futuro non lo sappiamo, ma sappiamo che dobbiamo essere pronti a testimoniare la nostra fede e a viverla fino in fondo. Ecco, io oserei dire che questo libro permetterà a tutti i lettori di scoprire tutto ciò che c'è dietro a Medjugorje, a Fatima, a Lourdes e via via andando indietro nel tempo alle altre apparizioni mariane, comprendendo perché la Vergine a Medjugorje sta dando così tanti messaggi, i quali non sono dei messaggi strani o che nascondono qualcosa, ma che si fondano proprio su questa storia, una storia fatta di richieste di conversione, di penitenza, di pace e di perdono.
Fonte: blog "Holy Queen"
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