lunedì 1 ottobre 2012
Andare a tutti, senza distinzioni
È un po’ di tempo che come Comunità sentiamo forte l’urgenza di scomodarci per annunciare e testimoniare la presenza viva di Gesù in mezzo a noi.
Ancora una volta, dinanzi alle folle anche oggi affamate che lo cercano, che desiderano ascoltarlo, Lui chiede a noi, come agli apostoli, di dare noi stessi a loro da mangiare, cioè di donarci, di spezzarci come pane sul tavolo del mondo che soffre la fame di speranza, di gioia, di pace.
La vera missione è andare per imparare da tutti, andare per lasciar educare il nostro cuore, per farlo vibrare, perché qualche volta è un cuore di pietra, di ghiaccio, un cuore di soli pensieri e progetti.
Chiediamo al Signore che ci doni di portare la gioia a coloro che ci attendono, che ci renda testimoni concreti e umili del Suo amore, perché questa storia di amore e di fedeltà che Lui ha iniziato cresca e porti frutto là dove il soffio del Suo Spirito vorrà condurci.
Fede significa non voler vivere solo per se stessi ma per donare a tutti e la prima condizione per essere missionari è di dimenticare se stessi. Amare è servire, è dare la vita, è pensare prima agli altri che a sé, è avere gli occhi del cuore che vedono il bisogno del fratello. È perdere la propria vita, perderla nel senso di donarla a quelle persone a cui l’amore di Dio ti manda, scoprendo che in realtà poi la ritrovi in coloro che tu servi, perché Lui ti dà il centuplo: quello che tu dai agli altri, fosse anche solo una goccia, viene moltiplicato. Dio ci ha dato la volontà per fare qualcosa di bene agli altri perché quel bene ci ritorni addosso centuplicato e così il mondo possa cambiare: l’amore che doniamo è il vero sorriso della vita! Il Signore ci ricompenserà anche se abbiamo dato soltanto un bicchiere d'acqua con amore, un bicchiere a chiunque, al più piccolo, al più povero e oggi i più poveri non sono soltanto i “barboni” o gli straccioni, ma forse ancor di più coloro che hanno fiducia solamente in se stessi, che credono soltanto in ciò che hanno, in ciò che fanno, quelli che cercano la felicità nelle cose materiali.
Non facciamo distinzioni allora; se c’è un gesto d’amore da fare, facciamolo! Ai vecchi, ai giovani, ai bambini, ai malati, ai sani, ai ricchi, ai poveri … La persona umana è il volto di Dio sulla terra: andiamo all’uomo del nostro tempo e portiamogli quel Dio che cerca e che oggi troppe volte non ha mai incontrato.
Ma dobbiamo andare a tutti … se possiamo. Dobbiamo voler donare amore, speranza, coraggio, fiducia. Vedrete come diventeremo forti nella fede, perché più daremo e più ci convinceremo che quello che diciamo è verità, è vita, è gioia! Il servizio, il bene che faremo è Lui che vive in noi e vive anche nelle persone che noi ameremo, che abbracceremo, che aiuteremo con il dialogo, il servizio, l’impegno, o anche solo con un semplice sorriso.
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