giovedì 6 settembre 2012

ABBIAMO UN GRANDE PAPA !!!! Leggete qua… E’ LUI IL VERO RIVOLUZIONARIO DELLA CHIESA: LA RIVOLUZIONE DI GESU’ CRISTO


5 settembre 2012
Grazie a Sandro Magister per aver segnalato nel suo blog (il prezioso “Settimo cielo”) che proprio il 2 settembre, mentre faceva il giro del mondo la discussa intervista-testamento del cardinal Martini sulla Chiesa “rimasta indietro di 200 anni”, il papa Benedetto XVI è intervenuto sugli stessi temi della “crisi della Chiesa” (ma quanto più profondo e sublime !!!).


Ecco alcuni brani:



“Anche nella Chiesa elementi umani si aggiungono e conducono o alla presunzione, al cosiddetto trionfalismo che vanta se stesso invece di dare la lode a Dio, o al vincolo, che bisogna togliere, spezzare e schiacciare.



Che dobbiamo fare? Che dobbiamo dire?



Penso che ci troviamo proprio in questa fase, in cui vediamo nella Chiesa solo ciò che è fatto da se stessi, e ci viene guastata la gioia della fede; che non crediamo più e non osiamo più dire: egli, Dio, ci ha indicato chi è la verità, che cos’è la verità, ci ha mostrato che cos’è l`uomo, ci ha donato la giustizia della vita retta.



Noi siamo preoccupati di lodare solo noi stessi, e temiamo di farci legare da regolamenti che ci ostacolano nella libertà e nella novità della vita”.



E ancora:



“L’idea di verità e di intolleranza oggi sono quasi completamente fuse tra di loro, e così non osiamo più credere affatto alla verità o parlare della verità. Sembra essere lontana, sembra qualcosa a cui è meglio non fare ricorso”.



E “circa l’intellettualizzazione della fede e della teologia” ha detto:



“È un mio timore in questo tempo, quando leggo tante cose intelligenti: che diventi un gioco dell’intelletto nel quale ‘ci passiamo la palla’, nel quale tutto è solo un mondo intellettuale che non compenetra e forma la nostra vita, e che quindi non ci introduce nella verità”.



Il Papa ha dato risposta a ciascuno di questi temi e alla fine ha concluso con un’immagine impressionante:



“Lasciamoci riempire di nuovo di questa gioia: dov’è un popolo al quale Dio è così vicino come il nostro Dio lo è a noi? Così vicino da essere uno di noi, da toccarmi dal di dentro.



Sì, da entrare dentro di me nella santa eucaristia.



Un pensiero perfino sconcertante. Su questo processo, san Bonaventura ha utilizzato, una volta, nelle sue preghiere di comunione, una formulazione che scuote, quasi spaventa.



Egli dice: mio Signore, come ha potuto venirti in mente di entrare nella sporca latrina del mio corpo?



Sì, lui entra dentro la nostra miseria, lo fa con consapevolezza e lo fa per compenetrarci, per pulirci e per rinnovarci, affinché, attraverso di noi, in noi, la verità sia nel mondo e si realizzi la salvezza.



Chiediamo al Signore perdono per la nostra indifferenza, per la nostra miseria che ci fa pensare solo a noi stessi, per il nostro egoismo che non cerca la verità, ma che segue la propria abitudine, e che forse spesso fa sembrare il cristianesimo solo come un sistema di abitudini.



Chiediamogli che egli entri, con potenza, nelle nostre anime, che si faccia presente in noi e attraverso di noi – e che così la gioia nasca anche in noi: Dio è qui, e mi ama, è la nostra salvezza!



Amen”.

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