lunedì 30 aprile 2012

Comunione e Liberazione

Comunicato stampa


Comunione e Liberazione non ha mai preso tangenti

da Finmeccanica, né da altri

Da alcuni mesi il nome di Comunione e Liberazione è costantemente associato sui mass media a


vicende politico−giudiziarie di suoi appartenenti o di persone che hanno rapporti con alcuni di essi,

in una continua identificazione del movimento nel suo insieme con le responsabilità di singoli e,

viceversa, con l’attribuzione di responsabilità individuali − nel bene e nel male, di qualunque natura

esse siano, essendo ancora da dimostrare se sono stati commessi reati − a CL in quanto tale.

Finora le nostre precisazioni al riguardo sembrano essere state inutili, comprese quelle rese da don

Carrón in una recente intervista: «Noi teniamo alla natura dell’esperienza cristiana. E l’esperienza

cristiana ha a che vedere con tutto. A voler verificare se la fede serve ad affrontare tutte le sfide, si

corrono rischi. Nessuna istituzione, né la Chiesa né un partito, può evitare gli errori dei singoli. E

questi non possono essere attribuiti alla comunità. Sarebbe ingiusto. Ciascuno è personalmente

responsabile di quel che fa. Perciò l’identificazione non è legittima, vale per Cl come per qualsiasi

altra istituzione. E noi dobbiamo sempre mantenere quella che don Giussani chiamava “una

irrevocabile distanza critica” e non vi rinunceremo mai. Siamo una comunità cristiana e non un

partito o una corrente» (Corriere della Sera, 16 gennaio 2012).

A dispetto di queste parole di chiarimento, oggi leggiamo sui giornali l’incredibile accusa di

tangenti Finmeccanica a CL, quale emergerebbe dalle dichiarazioni di un ex dirigente dell’azienda,

che lo avrebbe appreso da fonti non meglio precisate. CL non c’entra nulla, ma i titoli, i sottotitoli e

gli articoli sono pieni di riferimenti diretti al movimento, salvo precisare che «i pm verificano le

dichiarazioni». Intanto l’infamante accusa è stata lanciata. Quali saranno le conseguenze

sull’opinione pubblica?

Torna alla mente un altro momento della vita di CL, il 1976: allora l’accusa − rivelatasi dopo tre

anni assolutamente infondata − di finanziamenti della CIA a Comunione e Liberazione scatenò una

campagna diffamatoria sui principali organi di informazione, alimentando un clima di sospetto

veramente allarmante, che giunse fino al dileggio e all’ostilità negli ambienti di vita e di lavoro

verso persone colpevoli solo di portare il nome di “ciellini” e causò violenze nei confronti di

persone e sedi del movimento in tutta Italia.

A questo punto ci domandiamo: come impedire il linciaggio mediatico? E come assicurare il

rispetto delle procedure e delle garanzie giuridiche?

Il peso di menzogne contro un’esperienza che tanti − anche autorevolmente − riconoscono come

«una risorsa per il nostro Paese» sta assumendo il volto di un calvario che sinceramente pensiamo di

non meritare. In ogni caso, è stato dato mandato ai legali di tutelare l’onorabilità di Comunione e

Liberazione.

ufficio stampa di CL

Milano, 26 aprile 2012.

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