mercoledì 26 giugno 2013

Diventare il Cuore di Dio


Guardando a Gesù, alla Sua libertà, alla bellezza della Sua umanità piena di luce e di coraggio, ci viene da chiederci: “È autentico il mio modo di parlare, è autentico il mio agire?”.

Essere autentici non viene sempre naturale; dobbiamo volerlo, perché qualche volta anche noi siamo come i farisei e viviamo in modo falsato. Dobbiamo allora trovare la sorgente dell’autenticità, della verità, della trasparenza e quella fonte di vita si trova “nel cuore”. Dio è il Cuore. Il Suo cuore è in noi e noi viviamo in Lui.


Anche noi allora dobbiamo diventare “cuore”: mentre parli deve parlare il cuore, che è verace. Il cuore non si vede però ci fa vivere: quando smettesse di battere, saresti morto. Il cuore è ciò che ti fa vivere… e non soltanto la vita di fuori, ma ancor di più la verità, la libertà, la bellezza, l’umiltà… Tutto parte di lì e se si ammala il cuore, si ammala tutto.

Per questo Gesù, che vede nel cuore, ci fa capaci di uno stile di vita verace, autentico, pulito, luminoso! Lui può farlo, perché ha dato la vita per noi; sta a noi fidarci, lasciarci guidare, non soffocare gli appelli del Suo Cuore dentro di noi, nell’intimo della nostra coscienza. Lui ci ha dato la Sua vita e mai ci ingannerà! E quando diciamo: “Non so come devo fare… chissà cosa vuole il Signore da me”, in quel momento stiamo già pensando a cosa fare, a come agire; invece dovremmo prima chiederci e chiederGli: “Di cosa vuoi che io viva?”! Prima c’è il di dentro! Lui vuole che io viva nella libertà, nella gioia, nell’accoglienza, nella fiducia totale in Lui ed in quella fiducia, poi, io potrò fare tutto!

Vi racconto un fatto a proposito. Conosco una donna che ha il marito che purtroppo si ubriaca continuamente; è venuta a trovarci tempo fa e le ho chiesto: “Come va tuo marito?” Mi ha risposto: “Guarda Elvira, continua a ubriacarsi, a perdere il lavoro, però io ho fiducia, io continuo ad avere fiducia”. Pensate, dopo venticinque anni di matrimonio dice ancora così! Non mi ha detto che, in fondo, continua ad amarlo, ma lo aggiungo io perché l’amore si vede ed io ho visto che in quel continuare ad avere fiducia c’è l’amore fedele e verace di quella sposa per il suo sposo. Quella donna ha una fede robusta, ha fiducia, e fiducia vuol dire fede!

Sforziamoci allora anche noi di far vivere la fede, il “Cuore di Dio”, nel nostro cuore e attingeremo così alla sorgente della Sua Misericordia che continua ad amarci, a volerci bene, a rinnovare e rivivificare tutti i doni che ci ha dato, anche se a volte li abbiamo usati male. È un continuo donare, quello di Gesù, perché si fida molto di più Lui di noi, di quanto noi ci fidiamo di Lui. È come se Gesù dicesse: “Ma sì... è sempre lì che giudica, però mi fido; gli lascio la memoria, l’intelligenza… Quella persona guarda sempre gli altri con rabbia, vorrebbe comandare tutti, potrebbe guardare in modo diverso… però gli lascio la vista perché mi fido, mi fido: prima o poi cambierà!”. Lui ci lascia i Suoi doni, e tra tutti, il Dono dei doni: Se stesso, il Suo Cuore nell’Eucaristia. Per questo mai ci stancheremo di ringraziarLo tutti i giorni e tutto il giorno.



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