giovedì 16 agosto 2012
Dare la vita per gli amici
“Amici” vuol dire molto di più che fratello e sorella. Gesù infatti, quando vuol dire agli apostoli che vuole loro veramente bene, che si fida di loro, che li sente “suoi”, dice loro: “… vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi”.
Vivere l’amicizia vera significa fare esperienza della vita di Cristo in noi, di Lui che è il nostro vero bene e che ci fa vivere bene! I nostri giovani in Comunità sperimentano cosa vuol dire un dialogo sereno, un’amicizia vera, pulita: è una cosa possibile, non sono parole, ma fatti reali! E il fatto più grande è che ciascuno di loro ha fatto l’esperienza dell’amore, del bene, del perdono … sempre partendo da Gesù, dalla preghiera! L’abbiamo proposta come primo valore, proprio perché non volevamo ingannarli, non li abbiamo illusi dando loro qualche “contentino”, magari cinque sigarette al giorno: neanche quello! Loro valgono di più e sono capaci di essere più forti: più forti delle sigarette, più forti dell’alcool, più forti del denaro, più forti di tutto! E questa forza è la forza dell’amore, quello che Gesù ci ha donato, chiamandoci amici.
Il Suo amore diventa forza, diventa libertà, diventa gioia, diventa dialogo, diventa sorriso, perdono, diventa amicizia vera!
Questo amore io lo vedo negli occhi dei giovani e di tante persone che riscoprono il senso della vita nell’incontro con Gesù e con il sorriso di Maria: è un amore forte, tenace, che non elimina la sofferenza, anzi: proprio quando c’è un dolore, un fallimento, una rabbia… quell’amore cresce! Cresce perché supera tutto quello che è negativo, che ci fa del male, e che non va tenuto dentro, ma può diventare un gesto di perdono, di distensione, di pace.
Chissà quanti di voi hanno fatto questi gesti. Quindi anche voi sapete che l’amore tante volte ha il volto della sofferenza, del dolore, del sangue. Gesù stesso ce lo ha fatto vedere per primo e ci ha insegnato a riconciliarci, a perdonarci gli uni gli altri, a essere uomini e donne che vogliono la pace, quella vera, che non arriva dagli altri, ma è dentro di noi, seminata dall’Amore di Dio in Cristo Gesù che ci abita nel profondo.
Purtroppo qualche volta a causa dell’orgoglio, della prepotenza, del voler dire “ho ragione io”, ci facciamo del male, serbiamo il rancore, la rabbia, il giudizio. Quando capita a me, ho imparato a dire a me stessa: “… Elvira, “fatti furba”, vai a chiedere perdono, riconciliati!”. Me lo devo dire, perché quella parte di negativo, di orgoglio, ce l’abbiamo tutti, però beati noi se vinciamo con l’amore! L’amore che è pazienza, che è benevolenza, misericordia, silenzio, ascolto.
Quante volte dovremmo ascoltarci, mentre vorremmo subito giustificarci. E invece no: aspetta, lascia che l’altro ti dica tutto, fai silenzio! Sapete perché a volte vorremmo rispondere immediatamente di fronte ad un rimprovero? Perché non siamo in pace, perché abbiamo ancora tante paure. Sappiate che il silenzio è la parola più efficace. Se vuoi davvero aiutare te stesso e se vuoi davvero aiutare il fratello, lascialo parlare e fai silenzio! E il silenzio ti porta la pace dentro. Dopo tre giorni che hai anche pregato per lui, vai e gli parli e vedrai che non gli dici più quello che avresti voluto scaricargli immediatamente, perché glielo avresti detto non per amore, ma per rabbia, per ripicca, per orgoglio ferito!
Il silenzio, ecco un esempio concreto di che cos’è l’amore: sono tutte cose bellissime, piccole, semplici, ma pulite, trasparenti, che portano alla serenità dell’anima, del cuore, alla gioia di vivere. Sono gesti grandiosi che accolgono la vita in tutto quello che porta, anche nel dolore. Perché la vita è bella proprio se uno la abbraccia in tutte le sue pagine, sapendo che Dio si manifesterà, perché ci ha chiamati “amici”, ha dato la vita per noi e continuerà a farlo ogni giorno.
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