lunedì 2 luglio 2012

Rinasce l'Amore alla vita


Messaggio di Madre Elvira


La vita dell’uomo cerca nelle realtà che vive qualcosa di grande, di vero, di bello, di pulito.

Anche nei nostri rapporti umani il nostro cuore è abitato da questa ricerca di grandezza.


Ciò che ciascuno di noi sta cercando è l’amicizia vera, un’amicizia grande. “Non è bene che l’uomo sia solo” (Gen 2,18): il Signore stesso ci ha creati con la nostalgia della comunione, dell’amicizia tra noi.

Lui ha messo dentro di noi il desiderio profondo del bene, della comprensione, di saper amare, perdonare, ricominciare con gioia, di camminare insieme.

La vita bella, la vita vera, si realizza nelle piccole cose. I nostri ragazzi sono felici proprio perché si scoprono buoni nell’obbedire alla voce del cuore nelle situazioni semplici di ogni giorno.

Ognuno di noi ha ricevuto questo grandioso dono della coscienza che ci dice la verità, che ci indica il cammino della bontà come strada della vera gioia. E anche quando siamo cattivi possiamo rimediare, perché anche lì la coscienza ci dice come fare: “Chiedi perdono!”. Tutti sbagliano, ed è naturale, ma non dobbiamo tenerci il “muso”, covare rancore, rabbia, vendetta. Nel perdono donato e ricevuto con il cuore crollano i muri che il male genera tra di noi per dividerci.

La nostra è una Comunità in cui ci vogliamo bene e lo facciamo nella condivisione delle nostre povertà, perché tutti sbagliamo e nessuno di noi è autorizzato a puntare il dito. Quando arriviamo al Cenacolo mettiamo in comune le nostre pochezze, non guardiamo a chi è più buono, a chi è più intelligente, a chi lavora di più… ma mettiamo in comune quello che ci umilia, i nostri sbagli, le nostre povertà, i nostri fallimenti, le nostre croci e lasciamo che sia Dio a risollevarci, a perdonarci e a unirci, facendo di noi la sua famiglia. Quanti tradimenti hanno subìto i nostri giovani, quante lacrime nascoste hanno versato: è lì che sono nate le paure, il mutismo, la solitudine, la timidezza, la chiusura.

Tutto questo cumulo di “macerie”, queste rovine interiori possono però ritrovare ordine, vita, forza, armonia. Per rendere felici i giovani sprofondati nella tristezza bisogna far loro incontrare quello che veramente cercano: la pace del cuore, la verità senza maschere, la forza per vivere la bontà, l’umiltà, la pazienza reciproca, l’imparare a perdonare... in una parola: la vita cristiana.

I nostri giovani in Comunità sperimentano quotidianamente cosa vuol dire la fatica del lavoro, la Misericordia di Dio, l’amore, l’amicizia vera tra loro, il rispetto. Si sono conosciuti e aiutati, l’uno ha teso la sua mano all’altro, ci si sostiene a vicenda. Hanno scoperto che la vita non è solo la tristezza che hanno vissuto ieri; oggi sono dei ragazzi risorti e capaci di donare disinteressatamente il bene, giovani che si correggono l’un l’altro nella verità, che vivono l’ansia di non far fallire il fratello, di lottare a tutti i costi perché l’amico non ritorni nelle tenebre del passato. Tutto questo è amicizia! E grazie a questo cammino, vissuto a volte senza neanche pensarci, rinasce l’amore per la vita. Imparando a donare la propria vita agli altri, Dio dona loro un rinnovato amore alla propria vita.

I giovani ci insegnano che la gioia che cerchiamo, il nostro vero bene, non è ciò che ci esalta, che ci innalza, che ci rende “grandi” agli occhi del mondo, ma è l’essere fratelli e sorelle in cammino insieme, amici leali senza le ambizioni di salire, di arrivare chissà dove per poi scoprire di essere lassù soli e tristi!

La vera felicità è fatta di gesti semplici, piccoli e quotidiani, che fanno stare bene il cuore e che creano la vera comunione.

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