mercoledì 13 giugno 2012

Far brillare i frutti del Battesimo

Il Signore ha voluto che nella Comunità Cenacolo vivessero insieme varie realtà del Popolo di Dio: vi appartengono i giovani che entrano segnati dalla sofferenza della droga, le loro famiglie impegnate nel faticoso ma liberante cammino di conversione, le coppie che hanno scelto di vivere a tempo pieno nella Comunità, i giovani volontari a servizio nelle fraternità e nelle missioni, e per ultimi sono “nati” anche i “fratelli” e le “sorelle”, coloro che Dio chiama a donarsi totalmente in questa sua opera abbracciando i consigli evangelici. Ma è bello pensare che la sorgente, la fonte che ci accomuna e dalla quale tutti siamo nati nel nostro cammino di fede, è il Battesimo, che è la vera ed unica consacrazione profonda, reale, grandiosa, che ha in sé una potenza di vita, di trasformazione, di bellezza, di libertà, di tutto quello che è l'esistenza cristiana. Chi siamo allora noi che abbiamo donato al Signore in modo indiviso tutta la nostra vita scegliendo la povertà, la castità, l’ubbidienza e il servizio ai poveri? Direi che siamo coloro che portano il fiore del Battesimo, che mostrano la realizzazione dei frutti di questo dono ricevuto. Il Battesimo è libertà, è essenzialità, è semplicità, è affidarsi, è credere. E cosa ha inventato e ispirato lo Spirito Santo nella vita della Chiesa per concretizzare, per incarnare la potenza e la bellezza di questo sacramento? Ha suscitato noi, che abbracciando i consigli evangelici riveliamo quei valori fondamentali della vita di Gesù che ci sono stati donati realmente nel Battesimo, e che tutti i battezzati devono poter vedere e conoscere, riscoprire e vivere, aiutati dalla nostra testimonianza viva.
La vita consacrata ha questo specifico: donare la vita per far brillare i frutti del Battesimo! Il Signore ha scelto noi non solo per essere “suore” e “frati”, ma per ridare colore, sapore e luce alla vita di tutti, per sfamare il mondo di speranza.

La nostra “specializzazione”, il nostro compito, la nostra missione è questa: amare per risvegliare l'amore nei fratelli e nelle sorelle che serviamo, in modo da far camminare la Carità per le vie del mondo con i piedi, il volto, le mani e il sorriso di tutti.

Vogliamo testimoniare al mondo che la povertà è fiducioso abbandono alla Provvidenza, scoperta di ciò che conta veramente, spazio infinito, libertà di servire, di partire; che la castità è bellezza di un “sì” totale, libero e incondizionato a Dio e ai fratelli, in una qualità di amore pulito e vero; che è nel servizio ai poveri la vera gioia del cuore; che l'obbedienza è accogliere nella fede come volontà di Dio ciò che la vita ci chiede attraverso la parola dei fratelli e della storia.

Il mondo moderno propone un falso benessere: la gente oggi ha tanti bisogni e tante pretese, dipende da tutto e non ne ha mai abbastanza. I giovani oggi non credono che per essere veramente libero devi saper ubbidire, che la povertà evangelica è la vera ricchezza, che la purezza spalanca gli orizzonti dell’amore. Ma credono alla gioia, la cercano, ne sono affascinati, credono in chi ha gli occhi luminosi ed entusiasti perché ama con purezza, gratuità e fedeltà.

Noi siamo stati chiamati per annunciare che questa gioia vera sta nella semplicità, nel coraggio dell’amore, per mostrare che quando vivi la vita abbandonato alla fede è tutta un'altra cosa: è pienezza!

La nostra vita gioiosa diventerà allora la testimonianza più vera della bellezza della vita cristiana, sarà l'annuncio più efficace della Buona Novella, rivelerà a tutti i frutti saporiti del sacramento del Battesimo.

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