giovedì 3 febbraio 2011

UDIENZA GENERALE Aula Paolo VI Mercoledì, 2 febbraio 2011

Santa Teresa d'Avila
...La Santa sottolinea poi quanto è essenziale la preghiera; pregare, dice, “significa frequentare con amicizia, poiché frequentiamo a tu per tu Colui che sappiamo che ci ama” (Vita 8, 5) . L'idea di santa Teresa coincide con la definizione che san Tommaso
d'Aquino dà della carità teologale, come “amicitia quaedam hominis ad Deum”, un tipo di amicizia dell’uomo con Dio, che per primo ha offerto la sua amicizia all’uomo; l'iniziativa viene da Dio (cfr Summa Theologiae II-ΙI, 23, 1). La preghiera è vita e si sviluppa gradualmente di pari passo con la crescita della vita cristiana: comincia con la preghiera vocale, passa per l'interiorizzazione attraverso la meditazione e il raccoglimento, fino a giungere all'unione d'amore con Cristo e con la Santissima Trinità. Ovviamente non si tratta di uno sviluppo in cui salire ai gradini più alti vuol dire lasciare il precedente tipo di preghiera, ma è piuttosto un approfondirsi graduale del rapporto con Dio che avvolge tutta la vita. Più che una pedagogia della preghiera, quella di Teresa è una vera "mistagogia": al lettore delle sue opere insegna a pregare pregando ella stessa con lui; frequentemente, infatti, interrompe il racconto o l'esposizione per prorompere in una preghiera....
E' impressionante come ci sia sempre stata un'unità tra i messaggi della Madonna e le parole del Papa (sia Benedetto XVI e Giovanni Paolo II ). Leggete il messaggio della Gospa del 02 febbraio e poche ore dopo il Santo Padre ha tenuto l'udienza generale su Santa Teresa d'Avila di cui ho riportato un piccolo stralcio. Chi lo desidera può trovare il testo integrale sul sito ufficiale del Vaticano: http://www.vatican.va/index.htm
gz

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