venerdì 18 giugno 2010

Spirito Santo

Siamo immersi nello Spirito Santo, che abbraccia quotidianamente il tempo della nostra vita. Lo Spirito Creatore rinnova e fa nuove le cose tutti i giorni, e oggi quella creazione nuova che Lui opera siamo noi.
Dio desidera entrare nelle radici della nostra storia, nelle stagioni della nostra vita passata e spesso ferita, perché l’incontro vero con Lui è il germoglio di una creazione nuova, è la primavera perenne del cuore.

Quando vado al mare mi piace mettere la maschera per guardare in profondità: ci sono a volte rocce che sporgono dall’acqua, ma poi osservo sotto e vedo che c’è una montagna che non finisce più. Anche le nostre radici sono così: noi siamo solo piccole e povere creature, ma alla radice della nostra esistenza, prima di tutto, c’è la grandezza dello Spirito Santo che è amore.
Per questo prendiamo in mano la nostra vita e accorgiamoci che è un dono prezioso, riconosciamo la nostalgia profonda di amare che portiamo nell’intimo di noi, perché siamo nati dall’amore. Non tradiamo questa aspirazione profonda della nostra esistenza. Le resistenze nascoste che a volte abbiamo ancora, che zittiamo e rifiutiamo, le vinciamo se ci apriamo a Dio con libertà e coraggio: la paura se ne va, e noi scopriamo nella fede di avere un cuore che batte per gli altri, una vita capace di donarsi nella gratuità, nella purezza e nella fedeltà.
Se non abitiamo e viviamo nell’amore, ci perdiamo a vivere per le cose, per qualcosa fuori di noi: una buona posizione sociale, un lavoro che ti fa fare carriera, il denaro, il potere... ma la nostra vera e unica realizzazione è amare; se uno non ama non vive la sua ragion d’essere, rimane incompleto, rimane nella morte!
È per questo che abbiamo bisogno di vivere la vita nella luce della fede. La fede sveglia la carità e rende la vita dinamica e vera: vita che agisce, che soffre, che serve, che si dona! Dico spesso ai giovani che questa è la vera guarigione del cuore: quando passiamo dal “mendicare”, come poveri “pezzenti”, l’amore degli altri al saperlo donare. E l’amore non è solo fare l’elemosina, dare qualcosa, ma è dare se stessi gratuitamente nel servizio. Così facendo ti accorgi che ciò che fai per gli altri è un bene innanzitutto per te, in te si accende una luce nuova.
Noi abbiamo creduto all’amore che Dio ha per noi e continuiamo a credervi, perché solo l’incontro con Lui trasforma il cuore, la mente e la vita dell’uomo, e noi questo miracolo della vita che rinasce lo vediamo da tanti anni con i nostri occhi. La fede è credere che Dio agisce dentro di noi, è vedere, non solo sentire: sono persone vive che cambiano, giovani che decidono di perdonare e di perdonarsi, famiglie che ricominciano a sperare, occhi e volti che tornano a splendere di luce dopo tanti anni passati al buio. Questo è il miracolo dell’amore di Dio che genera in noi il desiderio di amare.
Il mondo ha sete di questo amore vero, i giovani d’oggi cercano questa qualità di amore pulito, e noi possiamo donarlo incominciando con dei piccoli gesti concreti: con un sorriso, con il silenzio dinanzi a una provocazione, con il chiedere scusa e il tendere la mano al fratello per vivere la pace nonostante le “nostre” ragioni...
Quando abbiamo di fronte la possibilità di scegliere il bene, facciamolo.
Ne siamo capaci, e ne saremo felici!
Grazie Madre Elvira! E' vero, ne siamo capaci. E quando questo "si" viene meno, chiediamo di essere aiutati. gz

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